Dovere Impegno Coscienza e Serietà ai tempi del Covid | XIII luglio 2020

Mia amata Dafne, sono letteralmente disgustata.

Al di là di una cronica e infida ostentazione di dovere, impegno, coscienza e serietà nessuno dei governanti, ieri e oggi, ha mai voluto prendersi la responsabilità di implementare azioni e procedure di buon senso come quella di stanziare una data somma di denari all’anno per prepararsi a una pandemia, atavicamente radicata nelle società civili, e “usarli per quattro scopi principali, quali addestrare operatori sanitari motivati, creare efficaci sistemi di sorveglianza delle malattie, istituire reti di laboratori ben funzionanti e coinvolgere le comunità." Come nessuno, allo stesso modo, ha voluto prendersi la responsabilità di percorrere la via, rettamente, di attrezzamento rapido degli ospedali militari delle grandi città, ad oggi quasi inutilizzati, come da raccomandazione della SIMA alle prime luci di una data emergenza sanitaria.


Quel che invece un governo, in prostrazione davanti a un dio scientista e in oltraggio a una autentica tutela della salute, ha saputo mettere in scena senza scrupoli alcuni è

l’intombamento in casa di una intera popolazione, bambini inclusi

con il prevedibile aggravio della decadenza nell’affamazione sociale e morale della stessa, in aggiunta a quella fisica delle fasce già in precedenza indebolite,

così statuendo nell’attuale epidemia un principio inverso e anomalo rispetto a quelle storiche: “se in passato l’isolamento coatto era riservato ai sicuramente infetti o ai presunti portatori di contagio, nel caso del coronavirus l’obbligo di isolamento è stato esteso ai sani, che sono stati rinchiusi contemporaneamente ai contagiati o addirittura assieme ad essi."


Quel che invece un governo cieco e complice ha saputo esporre in piazza e condannare alla gogna subdolamente nella sua estrema criminalizzazione è l’untore, quella tipica figura a espiare il male e la colpa di un’epidemia, a cui oggi assurge il runner, il vecchio sulla panchina, la coppia marito e moglie che cammina mano nella mano sul Lungomare (di un borgo già deserto nel mio caso), considerati ora potenziali diffusori del contagio pure in quel distanziamento più riverente di quello delle Forze dell’ordine nelle loro auto o durante i controlli. “Come nella Storia della colonna infame, il delatore, il carabiniere o il politico di turno – si pensi alla richiesta da parte dei consiglieri regionali del M5S di impiegare i forestali per pattugliare boschi e montagne del Friuli Venezia Giulia e scovare chi non rispettava le ordinanze – rivela la propria ignoranza riguardo ai meccanismi di trasmissione del virus, e colpisce il deviante in quanto tale, non perché stia mettendo a repentaglio la propria ed altrui salute."


Quel che invece un governo ha saputo millantare è l’immagine di un Paese primo al mondo per reputazione, modello da seguire, nella gestione dell’emergenza in terra propria, confezionare vergognosamente quell’altra di un Paese incapace di sanificare una RSA, privo di risorse umane e materiali per affrontare una crisi sanitaria e, pertanto, bisognoso d’aiuto dagli amici oltreconfine, e applaudire allo stesso tempo all’erezione di quel monumento simbolo dello sperpero di un ospedale realizzata ex novo nei locali della Fiera di Milano, rivelatasi sostanzialmente inutile, e costata un occhio della testa per singolo paziente. 


E noi, mia eterna amata, dovremmo scontare senza posa la pena della castrazione di un respiro atavico, sgombro e sovrano?

Metilde S