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Mutilato il toro marino, simbolo della Città di Sapri: preludio di una castrazione annunciata?

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A partire da uno stemma comunale è fatto ben noto ai più che esso è in essenza a costituire il segno distintivo dell’ente, l’elemento grafico rappresentativo dell’identità stessa del comune: un uso inammissibile per la dignità dell’ente non è consentito. In quello di Sapri, nel contesto e a più di vent’anni dalla data storica dell’Unità d’Italia, fa comparsa per la prima volta ufficialmente nell’effigie il misterioso affresco di un toro marino, un pauroso animale con le corne taurine e la coda di pesce a tre lobi che sembra provenire direttamente dal mare e la cui origine è a perdersi nella notte dei tempi.  Onorando l’immagine già connaturata nelle esigenze del simbolismo del tempo e perciò penetrando i meandri di ciò che inoltre ha valore di simbolo, il toro quand’anche marino è accostamento e richiamo maschile per eccellenza. Nella cultura antica esso si vede spesso associato a divinità maschili e incarna anzitutto la fertilità e la potenza maschile, segno di energia, forza, resiste

Anime Forestiere - Racconti di Sapri | eBook Trailer

Per chi come noi, stranieri quand’anche estranei, si trova a sostare suo malgrado in quel di Sapri cittadina, è la veste in cui essa si propone a esser fatto assai curioso.

A Sapri il déshabillé per promuovere un concetto di decoro urbano

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“È una decisione importante e necessaria. La Spigolatrice è un attrattore turistico” , annuncia il Primo cittadino in quel di Sapri e ordina perentoriamente di liberare il viale da tutto ciò che impedisce a pieno la visuale a mare alla statua che ivi la immortala.  Una scelta onorata, ritenuta evidentemente migliore, più adatta e conveniente di molte altre, quella di due natiche al vento, bagnate d’ignoti vezzi, l’ingenuo velo adagiato, illuminate fonti di motivazione allo spostamento dalla notte dei tempi che a Sapri si scoprono di strategica importanza per attrarre il turista-consumatore e il suo bisogno radicato nella mente come un Tricottero durante la stagione riproduttiva: non vi è bisogno che respirino e palparle è qui solo “gesto scaramantico”. Perché negare una ragione! D’altronde non hanno finora reso il grand’affare le gesta che a suo tempo ne ispirarono l’apparizione.  Aggirando nella mia ignoranza l’approfondimento delle finezze piccanti di una giusta analisi della custome

Vincenzo alchimista dentro | Ritratti di strada

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In una calda mattinata d’estate lui si presenta, sempre lì sulla panchina, in quel giardino già di fronte alla stazione. Piomba letteralmente su quel poco di spazio franco al centro. Si era appena liberato, casualmente, magia di un invisibile, quasi a volergli fare posto fra di noi pur disgraziati. Ha gli occhi spiritati, è furioso, ringhia come un cane e sbuffa come un toro pronti all’attacco. Dice di non dormire da due giorni, dice di essere braccato, inseguito, condannato a morte, per aver parlato, per aver scritto, per aver pubblicato, ciò che andava taciuto, secondo loro.  Lui è Vincenzo, è già uomo adulto, è spaventato.  É convinto che gli abbiano assassinato la famiglia, madre, padre, sorella, cugini.  É convinto che sia colpa sua per aver detto pubblicamente ciò che sentiva di dire. É distrutto, è spaventato, è incazzato, vuole vendicarsi. É pieno di dolore, è terribilmente solo, vuole solo piangere.  Vuole tornare a casa, ci sta tentando da giorni. I tanti biglietti confusi de

Del resto sono solo una puttana - Lettere a Dafne | eBook Trailer

Non ho mai voluto una vita così. Non ho mai bramato un tal uomo per me. E non ho mai chiesto a dio o chi per lui di subire l'inferno solo perchè donna.

Incuria e degrado a Sapri: Un’attenzione influenzata soltanto dal solito adusto potere?

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Immaginate una storia alternativa delle amate all’italiana dove, resi edotti di una situazione ambientale malsana e pure indegna, proprietari e autorità destre fino alla massima in quella veste di cittadino primo del comune capofila, qualcheduno (foss’anche uno solitario) dichiara il proprio impegno a far qualcosa di concreto, adoperandosi così per tradire dio-lo-voglia l’amaro silenzio assordante a confortare già malefedi e incompetenze o la tediosa inadeguatezza confessata nell’atteggiamento di denuncia speculare d’un fatto che anche altri luoghi sono messe allo stesso modo o peggio.     In questo scenario avremmo anche qui un filo di speranza di godere della migliore qualità e pulizia, assicurandoci un più elevato livello di igiene e, insieme, una dignità dello spazio cittadino, come hanno in costume già altrove, in altri luoghi, vuoi vicini oppur lontani, vuoi beati oppur stuprati, una Kherson in Ucraina risvegliata testimoniando.     Ma non è questo il caso di Sapri, una ridente c

Francesco pigliatutto | Ritratti di strada

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Si presenta un giorno, non l’abbiamo chiamato.   Si ferma a mangiare, non l’abbiamo invitato.   Si piglia tutto , non glielo abbiamo offerto.   Si presenta come vive, con il lamento sulle labbra, costante continuo e incessante.     Lui è Francesco, e sostiene d i essere per strada. Senza soldi. Senza affetti. Abbandonato da tutti, amministrazioni comprese. Non ha lavoro. Non lo trova, ovvero, nessuno glielo vuole concedere, nessuno glielo vuole dare, è fuori età, ha cinquantasei anni. E si lagna.     Si lagna dell’ingiustizia, è discriminante, lui vuole un lavoro, ma di quelli seri. Lui vuole un contratto, a tempo indeterminato. Lui vuole alloggio e vuole da mangiare, non è dignitoso vivere per strada, non avere nulla. E si lagna , che paese ingiusto!     Non si rende neanche conto che quelle stesse lagne le spende in faccia a quell’altro, non italiano, della stessa età, lavoratore in nero e assai richiesto per la maestria, sottopagato la sua realtà da quando è qui in terra nostra,