"Io sono lo Stato": orgoglio e senso di onnipotenza di Comandanti della Benemerita che esaltano il potere e il dominio
Il volto scavato, Yulia Paievska, soprannominata “Taira", paramedico ucraino, caduta in mano ai russi nell'aprile dello scorso anno, racconta alla Commissione di Helsinki la verità sugli orrori dell'assedio di Mariupol e sulle torture che ha subito in novantaquattro giorni di prigionia: alla domanda di uno dei suoi torturatori, "Sai perché ti facciamo questo?", risponde asciutta "Perché potete." È da molto tempo ormai che loro possono . Dapprima che si imponessero con prepotenza all'Ucraina e alle sue genti. Una prepotenza che in quanto prevaricazione riflette l'atteggiamento di chi, in modo del tutto arbitrario, vuole imporre la sua volontà, anche ricorrendo a coercizioni e soprusi. Una prepotenza che a tracciare una modalità espressiva caratterizza in genere relazioni violente e l’uso di aggressività verbale e fisica. Ma loro sono così - mai un'istanza che li chiamasse a rispondere . Nessuna coscienza a rimordere. Nessun cuore a ispirare