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A Sapri la Bandiera Blu è importante, ma non troppo, poiché “la ottiene anche Capaccio”

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… si staglia il verdetto come un cavaliere dell’Apocalisse sullo sfondo di un consiglio comunale appena trascorso e andato deserto - di cittadini nemmeno l’ombra - a rompere un silenzio ( qui ) atto a schermare freddamente una corte in fuga dalle pubbliche interrogazioni sulla mancata assegnazione, ripetuta sorte, della preziosa certificazione FEE Bandiera Blu alla piccola gemma del Mare del Sud di creduta ciceroniana memoria e oggi tristemente consumata.    Tutto è sopportabile, rammentando Voltaire, tranne il disprezzo. Un atteggiamento siffatto, a testimoniare arroganza e superiorità, a spezzare i vincoli di ogni relazione invece di alimentarli, adottato sistematicamente da chi s’impone alla guida di una comunità, è a ferire la coscienza di cittadini già oltraggiati nel tradimento delle loro esigenze di credibilità, unite alle altre di fiducia e trasparenza, di cui un’amministrazione deve godere nel rispetto di un principio costituzionale di buon andamento degli uffici, e ancora,

Niente Bandiera Blu a Sapri: indifferenza o malcostume?

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Bandiera Blu 2023 nel Cilento, 19 i vessilli alloggiati lungo la costa campana a rafforzare il prestigio delle spiagge ivi ospitanti: Pisciotta, Centola, Palinuro, Ispani, Capitello, solo alcune. All’indomani di un’attesa assegnazione, ripetuta sorte, in baia l’amaro risveglio: Sapri, gloriosa perla, nemmeno pervenuta! Così si mormora, si barbuglia, si buccina - il Palazzo non si esprime .  In torto sono le acque, il campionamento, le analisi, i coliformi fecali, lo streptococco, l’aliena essenza a galleggiare? si congettura, si ipotizza, ci si domanda - il Palazzo non si pronuncia . In causa sono i servizi, la sicurezza, l’informazione, ahimè l’educazione e la gestione ambientale, già cronica nota dolente ( qui ) ( qui ) ( qui ) e ( qui )? si immagina, si sospetta, si teme - il Palazzo non rivela . A patire è il territorio, a vivere dei forestieri, in questo scorcio senza industrie. A bruciare è la ferita, un altro anno è qui perduto. A tradire l’obiettivo di una sua valorizzazione so

A Sapri il dubbio che le Autorità possano davvero non vedere il pattume sistematicamente abbandonato in pieno centro

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Percorrendo i vicoli di una Sapri, all’anagrafe il cuore del Golfo di Policastro, sorge improvvisa la domanda se vi sia una remota possibilità che emissari in genere di una Pubblica Autorità davvero non vedano il pattume sistematicamente abbandonato selvaggiamente in pieno centro ( qui ), lungo i perimetri delle abitazioni, agli angoli nemmeno tanto morti di strade e vie ( qui ). Muta la spola passa e ripassa , s’ode il Pascoli; percorrono passando da una parte all’altra, si succedono uno dopo l’altro come le immagini, le idee, i ricordi lucidi nella mente desta; leggono un appello, un’istanza, una preghiera a loro già offerta. Eppure esso sempre giace, luna dopo luna, abbattuto, torpido e indolente, in attesa di essere riammesso, trasformato, defunto.  E allora, se nessuno di loro l’incolto vede, perché?  A esplorare le vastità di una scienza che a studiare è la psiche essa immagina di chiarire ciò che a me pare oscuro con l’espediente di una rimozione, le cui cause si potrebbero rice

Neoschierata Italia del Meridione: Lettera aperta a Valentina Cartolano, commissario cittadino a Sapri

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Stimata Dottoressa Cartolano. Mi permetto rispettosamente di consegnare le mie riflessioni alle poche righe qui a scorrere senza alcuna pretesa di sgarbo, oltraggio o istigazione e fin d’ora convenendo che a muovere un’intenzione non sono ambizioni politiche e nemmeno intossicazioni da fumi della politica . Sono e rimango intimamente solo una cittadina che comprende ciò che sente e ama viversi come soggetto della società che si trova ad abitare. Ne discende quindi una naturale apertura all’accoglienza di uno sconosciuto, di un inedito, di un’insolita e innovativa proposta di sviluppo sociale e culturale, per di più su vasta scala. Ma è cosa risaputa che laddove altro solo appare il vecchio si consuma, regalando a chi vi assiste un novello pianto amaro. Alla prova dei fatti, la convalida di una propria innata armonia d’accenti di ogni sostanza, la più venerabile, è data dall’attestata adesione di chi si propone di realizzarla. Nel rispetto di ogni voce a esprimere i luoghi mi piace im

SAPRI - L'ombra fatiscente di un vecchio mondo | eBook Trailer

Il sospetto dell'inevitabile riecheggia per le vie e regala a chi l’ascolta una panoramica dell’esistente che ferisce e che lascia un po' di amaro in bocca.

Sapri tradisce sé stessa e si consegna all’abbrutimento

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“Mai nessun popolo come quello italiano è stato tradito dai suoi governanti in maniera così determinata, ossessiva, cinica, perversa.” -  si lancia Ida Magli a chiosare gli Italiani nella sua ricostruzione storica. Mai altra nella specie, nell’amara attribuzione, pure Sapri non lesina la sua grama testimonianza. Baia naturale, con le sue delicate zone urbane adagiate al di sotto del livello marino, una piana costiera - l’area abitata - priva di periferia e confinata tra una battigia ciottolosa e i fianchi spogli del monte Olivella, eletta apparentemente dallo stesso Cicerone a parva gemma maris inferi , si è dotata spontaneamente di un’economia centrata principalmente sul turismo.  Tanto oscura quanto incerta l’origine della cittadina, così è a calare una mattina da poco trascorsa sulle pendici di un destino come l’ombra d’infausto travaglio l’autorizzazione concessa dall’Amministrazione Comunale all’installazione, a due passi da mare-spiagge-lidi-mercati e abitazioni, di un impianto

Mutilato il toro marino, simbolo della Città di Sapri: preludio di una castrazione annunciata?

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A partire da uno stemma comunale è fatto ben noto ai più che esso è in essenza a costituire il segno distintivo dell’ente, l’elemento grafico rappresentativo dell’identità stessa del comune: un uso inammissibile per la dignità dell’ente non è consentito. In quello di Sapri, nel contesto e a più di vent’anni dalla data storica dell’Unità d’Italia, fa comparsa per la prima volta ufficialmente nell’effigie il misterioso affresco di un toro marino, un pauroso animale con le corne taurine e la coda di pesce a tre lobi che sembra provenire direttamente dal mare e la cui origine è a perdersi nella notte dei tempi.  Onorando l’immagine già connaturata nelle esigenze del simbolismo del tempo e perciò penetrando i meandri di ciò che inoltre ha valore di simbolo, il toro quand’anche marino è accostamento e richiamo maschile per eccellenza. Nella cultura antica esso si vede spesso associato a divinità maschili e incarna anzitutto la fertilità e la potenza maschile, segno di energia, forza, resiste

Anime Forestiere - Racconti di Sapri | eBook Trailer

Per chi come noi, stranieri quand’anche estranei, si trova a sostare suo malgrado in quel di Sapri cittadina, è la veste in cui essa si propone a esser fatto assai curioso.

A Sapri il déshabillé per promuovere un concetto di decoro urbano

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“È una decisione importante e necessaria. La Spigolatrice è un attrattore turistico” , annuncia il Primo cittadino in quel di Sapri e ordina perentoriamente di liberare il viale da tutto ciò che impedisce a pieno la visuale a mare alla statua che ivi la immortala.  Una scelta onorata, ritenuta evidentemente migliore, più adatta e conveniente di molte altre, quella di due natiche al vento, bagnate d’ignoti vezzi, l’ingenuo velo adagiato, illuminate fonti di motivazione allo spostamento dalla notte dei tempi che a Sapri si scoprono di strategica importanza per attrarre il turista-consumatore e il suo bisogno radicato nella mente come un Tricottero durante la stagione riproduttiva: non vi è bisogno che respirino e palparle è qui solo “gesto scaramantico”. Perché negare una ragione! D’altronde non hanno finora reso il grand’affare le gesta che a suo tempo ne ispirarono l’apparizione.  Aggirando nella mia ignoranza l’approfondimento delle finezze piccanti di una giusta analisi della custome